santa maria del popolo roma

Tutti conoscono Santa Maria del Popolo, da secoli simbolo di una delle piazze più conosciute di Roma, famosa un po’ ovunque per la Cappella Cerasi, contenente due magnifiche tele del Caravaggio e per le altre innumerevoli testimonianze artistiche che la rendono unica. Quali segreti meno noti nasconde questo edificio di culto? Scopriamolo insieme!

1) Una chiesa costruita su una tomba

Santa Maria del Popolo ebbe origine da una piccola cappella, fatta erigere dal Papa nel 1099, dopo la demolizione della tomba dove era seppellito Nerone: inseguito dai suoi nemici il tiranno si era fatto uccidere da uno schiavo (lui non ne aveva il coraggio) proprio in questo luogo, che da quel giorno divenne maledetto. Intorno vi era un boschetto di pioppi, che si diceva infestato da spiriti maligni e dove, secondo la leggenda, le streghe si riunivano per adorare il demonio.

Preoccupato dalle lementele dei Romani spaventati, Papa Pasquale II fece esorcizzare la zona, e vi fece costruire un luogo di culto cattolico, primo nucleo di quella che sarebbe diventata Santa Maria del Popolo. Secondo alcune leggende il suo nome non deriverebbe infatti da “popolo”, ma da “pioppo”, che in latino si dice “populus”.

2) La Madonna attribuita a San Luca

L’altare maggiore di Santa Maria del Popolo è ornato da una delle icone bizantine più belle di tutta Roma. Conosciuta come Madonna del Popolo, una leggenda attribuisce quest’opera addirittura alle mani dell’Evangelista Luca, che per tradizione è il ritrattista della Vergine.

In realtà è un’opera bizantina del XIII secolo, fatta trasportare nel 1235 dal Papa nella chiesa di Piazza del Popolo (dove Papa Pasquale II un secolo prima aveva fatto trasferire preziose reliquie della Madonna) dal Laterano, per proteggere la città da un’epidemia e scacciare il fantasma di Nerone che si diceva aleggiasse ancora nella zona.

Da quel giorno l’immagine divenne il simbolo della protezione della Vergine sulla città di Roma, e venne invocata e portata in processione durante tutti i periodi più bui della lunga storia della Capitale.

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3) Il monumento funebre di Giovanni Battista Gisleni

Il Gisleni è stato un poliedrico artista dell’età barocca (fu architetto, scenografo, regista teatrale, cantante e musicista), il cui originalissimo monumento funebre si trova subito a sinistra di una delle porte laterali di Santa Maria del Popolo, e proprio per la sua posizione non troppo felice, passa spesso inosservato. Nella parte inferiore è scolpito uno scheletro in marmo giallo, avvolto nel sudario (classica rappresentazione della Morte), che si trova all’interno di una nicchia chiusa da sbarre, come se fosse in prigione.

Secondo una leggenda i membri dell’Arciconfraternita della Buona Morte, che avevano il compito di seppellire i morti trovati per le strade nella prima chiesa incontrata lungo il trasporto, una notte si trovarono a passare davanti a Santa Maria del Popolo con un cadavere, bussarono, ma i frati non aprirono. A questo punto sfondarono la porta e abbandonarono il defunto in chiesa. Questo gesto mandò su tutte le furie il Papa che, non conoscendo gli autori del gesto, punì la morte per l’affronto, facendola mettere “in carcere”.

Dal Bolognese: la tradizione culinaria emiliana, a Piazza del Popolo.

santa maria del popolo dal bolognese

Piatti della grande tradizione bolognese, materie prime qualità, cura nel servizio, cortesia e discrezione: queste da sempre le linee guida della proposta Dal Bolognese, mèta di tutti coloro che amano la buona cucina, servita in un ambiente elegante e raccolto, in una delle zone più belle e antiche di Roma.

In menu, tutte le ricette classiche emiliane, dallo gnocco fritto ai salumi Dop, dai tortellini alle tagliatelle con ragù Bolognese, dal celebre carrello dei bolliti, all’altrettanto famosa cotoletta, accompagnati da una selezione dei migliori vini, italiani ed esteri.

Siamo aperti tutti i giorni (escluso il Lunedì) a pranzo e a cena, l’appuntamento è in Piazza del Popolo 1.

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