Tutti la conoscono, i turisti le dedicano fotografie, i romani la considerano mèta privilegiata delle loro passeggiate: stiamo parlando di Piazza del Popolo, la cui lunga storia è piena di curiosità. Oggi ve ne sveleremo 3, per riaccendere l’interesse su una piazza che è stata testimone della vita di Roma.
1) Il fantasma di Nerone
Si narra che Nerone, lo spietato imperatore famoso per le sue follie, si uccise (in realtà si fece uccidere da un servo perché non ebbe il coraggio di farlo da solo) proprio nei pressi della piazza, e qui fu sepolto.
Sulla sua tomba venne piantato un albero di noce, che presto divenne luogo prediletto di fantasmi (compreso quello di Nerone), streghe e demoni che infestavano anche un bosco di pioppi nelle vicinanze, e che qui si riunivano per i loro sabba.
Pare che per esorcizzare le piazza, Papa Pasquale II, oltre ad abbattere il noce, fece bruciare le ossa dell’imperatore e al posto del suo sepolcro consacrò una cappella, destinata nei secoli ad ingrandirsi e a diventare la celeberrima chiesa di Santa Maria del Popolo.
2) Le chiese gemelle… che gemelle non sono
Tutti conosciamo le due chiese apparentemente uguali che si stagliano sul fondo della piazza: sono Santa Maria in Monte Santo, a sinistra, e Santa Maria dei Miracoli, a destra.
Fatte costruire da papa Alessandro VII nel ’600, in origine sarebbero dovute essere simmetriche, ma l’architetto dovette fare i conti col fatto che a sinistra lo spazio disponibile era minore.
Aguzzando la vista ci si accorge che la chiesa a destra ha una cupola ottagonale, mentre quella a sinistra ne ha una dodecagonale, la cui forma particolare ha permesso all’architetto di schiacciarla nello spazio disponibile.
Naturalmente anche le piante sono diverse: quella a sinistra è ellittica, e quella a destra è circolare anche se, per un particolare effetto ottico, viste dal centro della piazza sembrano identiche.
3) L’obelisco che viene da lontano
Simbolo da sempre di Piazza del Popolo, l’obelisco che sorge al centro della piazza è il secondo più antico di Roma: alto 34 metri, fu trasportato a Roma nel X secolo da Eliopoli dopo la battaglia di Anzio, per decorare il Circo Massimo.
Quando quest’ultimo cadde in stato di abbandono, l’obelisco venne sepolto sotto molti strati di terra. Solo nel ’500 l’obelisco Flaminio (così viene chiamato per la sua vicinanza alla Porta Flaminia, attraverso cui si accede alla piazza) tornò alla luce. Il Papa di allora, Sisto V, impegnato in un grandioso progetto di ristrutturazione della Capitale, lo fece restaurare e trasportare al centro di Piazza del Popolo, dove svetta tuttora.
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